Feed RSS

Archivi tag: arancia

Ricomincio così…muffin al profumo di cardamomo e arancia

Inserito il

Muffin all'arancia e cardamomo

Mi sembra quasi strano trovarmi qui seduta alla scrivania a riappropriarmi di questo spazio. Sono passati circa 100 giorni (quasi 1/3 di anno!!!!) dall’ultimo post e non starò certo qui a piangermi addosso o ad inventare scuse.

Sto bene, in questi 3 mesi ho continuato a cucinare ma semplicemente il lavoro ha assorbito completamente le mie forze ma soprattutto il mio tempo. Sono stata pigra (di testa) e proprio non ce la facevo anche il weekend (che a volte è consistito solo nella domenica) ad accendere il pc e parlare di me o delle ricette. Sono stata una lettrice silenziosa delle vostre storie e delle vostre ricette..quale modo migliore di addormentarsi la sera nel letto sotto le coperte se non quello di “sfogliare” i vostri racconti?

Mi piacerebbe promettervi che tornerò con cadenza fissa, che sarò costante e che tornerò a condividere con voi i miei pensieri…ma visto che temo che non sarò in grado di fare tutto ciò vi prometto solamente che appena sarò un po’ libera passerò di qui.

Intanto non mi resta che regalarvi una colazione…ogni nuovo inizio e ogni nuova partenza non comincia appunto da una buona colazione?

Muffin all'arancia e cardamomo

MUFFIN CON ARANCIA, CARDAMOMO E MANDORLE
dose per circa 6 muffin

150 gr panna fresca
1 uovo
30 gr olio di mais
180 gr farina semi-integrale
9 gr lievito
70 gr zucchero di canna
scorza di un’arancia
3 baccelli di cardamomo

q.b. di mandorle filettate, un goccio di succo d’arancia e zucchero di canna

Preriscaldare il forno a 180° e foderare una teglia da muffin con 6 pirottini.

In una ciotola mescolare la panna con l’uovo e l’olio. Aggiungere la scorza grattugiata di un’arancia (non trattata e ben lavata) e i semi pestati di 3 baccelli di cardamomo (oppure 1/2 cucchiaino di cardamomo in polvere). In un’altra ciotola mescolare la farina con lo zucchero e il lievito. Versare i liquidi sulle polveri e mescolare con un cucchiaio di legno, girando il meno possibile. Appena l’impasto sarà omogeneo smettere di mescolare. Distribuire l’impasto nei pirottini.

In una ciotolina versare 1 o 2 cucchiai di spremuta d’arancia, aggiungere 4/5 cucchiaini di zucchero di canna e mescolare leggermente. Aggiungere due manciatine di mandorle a lamelle e mescolare. Distribuire le mandorle sulla superficie dei muffin e infornare per circa 15/18 minuti o fino a che uno stecchino ne uscirà pulito.

In attesa che si cuocciano i muffin vi consiglio di preparare una bella teiera di tè speziato e questa centrifuga, così nel momento in cui sfornerete i muffin la colazione sarà pronta!

CENTRIFUGA INVERNALE
dose per circa 2 bicchieri

1 mela
1 pera
1 arancia
1 mandarino
1 cubetto di zenzero fresco

Lavare la mela e la pera e tagliarle a pezzetti. Sbucciare gli agrumi e pelare lo zenzero. Centrifugare la frutta alternando le diverse tipologie.
Versare in due bicchieri e gustare.

Pubblicità

Ginger spremuta

Inserito il

ginger spremuta

Una piccola chicca per un buon risveglio.
Non è la classica spremuta, ma nasconde dei segreti.
Arancia, limone, mandarini, miele e…zenzero fresco!
Non è una ricetta, è più un’idea!
Se volete una bomba vitaminica e fresca questa fa al caso vostro!

GINGER SPREMUTA

3 arance da spremuta
2 limone
3 mandarini
2 cucchiaini di miele (o di più, dipende dal vostro gusto)
zenzero fresco gratuggiato

Spremere tutti gli agrumi e versarli in un bicchiere. Aggiungere il miele e lo zenzero e mescolare fino a che il miele si sia sciolto.
Sorseggiare e…buona giornata!

Ma’amul

Inserito il

Ma'amul

Sapete dirmi voi perchè questi mi ero scordata di pubblicarli??
Sarà che li avevo fatti nelle vacanze di Natale, tra le varie ricette devo averli dimenticati perchè non prettamente natalizi. Ma oggi arriva il loro momento, per me sono stati una rivelazione!

Si tratta di un biscotto arabo, che ho avuto il piacere di scoprire tramite il libro Jerusalem di Ottolenghi e Tamimi (piccola parentesi sul libro: incredibile, nessuna ricetta mi ha mai deluso!).
La caratteristica principale è questa sorta di sablè o shortbread fatta con il semolino e profumato con i tipici aromi arabi, che racchiude un ripieno altrettanto tipico di datteri e noci.
Forse vi sembreranno difficili, ma sono più difficili a dirsi che a farsi.
Se amate questi profumi dovete assolutamente farli!

Ma'amul

MA’AMUL

350 gr semolino
40 gr farina
40 gr zucchero
180 gr burro
1 pizzico di sale
2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
1 cucchiaio di acqua di rose
1 cucc.no e mezzo di acqua

per il ripieno:
225 gr noci
45 gr datteri denocciolati
45 gr zucchero
1 cucc.no di cannella
1 cucc.no e mezzo di acqua di rose
1 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio

Lavorare il semolino con la farina, lo zucchero, il sale e il burro ben freddo. Impastare come se si trattasse di una frolla o una brisè, quindi molto velocemente. Aggiungere poi l’acqua di fiori d’arancio, l’acqua di rose e l’acqua. Impastare. L’impasto non risulterà compatto come una normale brisè, poichè il semolino a differenza della farina non è impalpabile, però deve stare insieme, quindi aggiungere tanta acqua al bisogno. Coprire e lasciare riposare 30 minuti.

In un mixer versare le noci, i datteri, lo zucchero e la cannella e frullare fino ad ottenere un impasto abbastanza omogeneo e fine, ma non completamente tritato. Aggiungere le acque e azionare fino a ottenere un impasto omogeneo.

Preriscaldare il forno a 210°.
Preparare una ciotola di acqua in cui inumidire le mani per lavorare l’impasto. Ricavare dall’impasto delle porzioni di circa 25 gr di peso. Modellare l’impasto in modo da formare una pallina, poi con il pollice schiacciarla in modo da ottenere uno strato sottile e lavorarlo in modo da ottenere un “contenitore” con i bordi alti. Mettervi dentro un cucchiaino di ripieno, ripiegare sopra l’impasto, dargli una forma a pallina. Posizionare su una teglia ricoperta da carta forno e schiacciare con i rebbi di una forchetta la superficie in modo da appiattirli leggermente e da ottenere un motivo a griglia. Continuare fino alla fine dell’impasto. Quando si lavora questo impasto è consigliabile sempre avere le mani piuttosto umide e lavorarlo nel palmo della mano e non su una superficie, in questo modo è più facile lavorarlo e si eviteranno delle crepe sulla superficie dei biscotti.
Infornare per circa 12-14 minuti. I biscotti devono cuocere, ma allo stesso tempo non devono colorire, devono rimanere bianchi.
Sfornare, lasciare raffreddare e servire spolverati di zucchero a velo.

Note: se non amate l’acqua ai fiori di arancio o di rose (anche se per me sono fondamentali nella ricetta) potete sostituirle con normale acqua.

Un quasi Trifle

Inserito il

Una sorta di trifle

“Avanzo di crema pasticciera all’arancia. Fondo di panna fresca in scadenza. Il primo panettone aperto del periodo. E mi si illumina la lampadina…finalmente Trifle!”

Questo è il pensiero che ho fatto qualche tempo fa quando, al solito, erano rimasti avanzi di preparazioni dolciarie. Visto che immagino che anche nei vostri frigoriferi stazionano fondi di crema, panna, torte o panettoni vi aiuto a reinventare questi elementi per portare in tavola un dolce che all’aspetto sarà tutto nuovo!

Del trifle ve ne avevo già raccontato, parlando del libro English Puddings di Stefano Arturi (questo il suo blog).
Si tratta di un dolce tipico del repertorio inglese, che si realizza facendo degli strati di pan di spagna inzuppato di liquore, frutta fresca, crema inglese e syllubub o panna montata. Il syllubub è una spuma ottenuta profumando della panna fresca con liquore, succo di limone e addolcendo con zucchero. Spero di riuscire a realizzarlo presto.
Ora, visto che il trifle ben si presta a essere personalizzato, italianizzato e velocizzato ho deciso di rielaborare la ricetta in funzione degli ingredienti che avevo a disposizione e di farlo a modo mio.

Perchè quasi trifle? Perchè rileggendo (dopo aver realizzato i bicchieri) le ricette del libro ho visto che rispetto alla classica non ho usato il liquore e ho invertito l’ordine di montaggio: ho messo la frutta tra la crema e la panna quando andrebbe sotto la crema.
Credo siano dettagli su cui si possa sorvolare! Il liquore penso sia meglio evitarlo se fate il dolce anche per bambini; mentre la frutta se messa sopra la crema e questa non è soda (la mia aveva anche un poco di gelatina e panna montata all’interno) tende a sprofondare, quindi meglio metterla direttamente sotto.

Purtroppo non ho dosi da darvi, trattandosi di un recupero di ingredienti che avevo già pronti. Prevedo che lo realizzerò di nuovo a breve, quindi vi aggiornerò in maniera più dettagliata.

UN QUASI TRIFLE

panettone classico
liquore o sciroppo di zucchero aromatizzatto (io sciroppo fatto con zucchero acqua e arancia)
crema pasticcera all’arancia o vaniglia o limone (io crema all’arancia)
arance
panna fresca

Tostare il panettone (circa una fetta per bicchiere) leggermente. Disporlo sul fondo di una coppetta o bicchiere. Bagnare con qualche cucchiaino di liquore a piacere o sciroppo di frutta. Distribuire con un cucchiaio la crema pasticciera fredda. Pelare a vivo l’arancia, tagliare a pezzetti e disporre nel bicchiere sopra la crema, in modo che si veda in trasparenza. Montare leggermente la panna, deve essere soffice, non ipermontata. Coprire con panna a cucchiaiate, spolverare con scorza d’arancia e lasciar riposare almeno un’ora in frigorifero.

Affondare il cucchiaino in cotanta goduria, chiudere gli occhi e gustare in assoluto silenzio!

# 65 Pain d’épices con sciroppo d’arancia

Inserito il

Pain d'épices con sciroppo d'arancia

Partiamo con delle scuse. Scuse per non essere riuscita nemmeno a passare ad augurare a tutti un sereno Natale. Ma il tempo ultimamente mi ha inghiottito e non sono stata molto brava ad organizzarmi qui, sul blog.
Quindi spero che abbiate passato delle belle giornate di festa e auguro un buon riposo e una buona ripresa a tutti!

Ora passiamo all’argomento del giorno, il pain d’épices. Come vi avevo anticipato in uno degli ultimi post vi avrei proposto una ricetta per utilizzare lo sciroppo avanzato dalle fette di arance caramellate. E se non le avete fatte non preoccupatevi, la ricetta funziona anche con lo sciroppo delle fette di limone caramellate o, come prevede l’originale, con del buon miele!
Il pain d’épices è un dolce di origine francese che per le sue note speziate viene spesso proposto durante il periodo natalizio. La ricetta originale prevede l’utilizzo di miele e tantissime spezie. Solo che ho deciso di adattarla alle mie (e vostre) esigenze, visto che, molto spesso quando mi trovo a cucinare, rimane qualche “avanzo” che è vietatissimo buttare e quindi viene reinventato!

La ricetta prende ispirazione da questa di Edda. Solo che ho deciso di raddoppiare le dosi, di sostituire il miele con lo sciroppo d’arancia e visto che lo sciroppo è meno viscoso del miele ho deciso di ridurre (in proporzione) l’acqua a favore di un aumento della quantità di sciroppo! Insomma, se usate il miele vi consiglio di usare le proporzioni di Edda, se usate lo sciroppo vi consiglio di usare il mio.

Crosticina croccante, interno morbido, lasciate che si sciolga sulla lingua e si sprigionerà l’aroma dell’arancia!

Pain d'épices con sciroppo d'arancia

PAIN D’ÉPICES CON SCIROPPO D’ARANCIA

120 gr acqua
480 gr sciroppo d’arancia (avanzo di questa ricetta)
1 stella di anice
2 chiodi di garofano
1 cucchiaino di spezie miste
1 baccello di cardamomo
120 gr zucchero
180 gr burro
200 gr farina 00
100 gr farina di grano saraceno
2 cucchiaini di lievito in polvere
2 pizzichi di sale

Portare a ebollizione l’acqua con lo sciroppo, lo zucchero e il sale. Aggiungere le spezie e il burro e lasciare riposare mezz’oretta.

Preriscaldare il forno a 180°.
Togliere dallo sciroppo le spezie (anice, cardamomo e garofano). Setacciare la farina con il lievito e incorporarlo nel composto liquido aiutandosi con una frusta.
Foderare una teglia da cake di carta forno, versare il composto e infornare per circa 30/40 minuti. Sarà pronto quando uno stecchino ne uscirà pulito.

Note: il composto uscirà piuttosto liquido. Non temete, è la giusta consistenza. Se lo conservate in un contenitore ben coperto resiste anche fino a una settimana perfettamente.

rise of the sourdough preacher

Of homemade bread, food and other recipes / Una storia di pane fatto in casa, cibo ed altre ricette

Crumpets & co.

...pasticci culinari e non solo...

Mostracci di Elena Terenzi

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

atBB's

Under the same roof... an architect, a journalist & a little baby girl

Ostriche

Laboratorio di cucina e altre storie

Con Un Poco Di Zucchero

Food Blog since 2008

La Greg

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

lefrivolezzedisimo

cosa sarebbero la vita e la cucina senza frivolezze ...

https://www.sweetie-home.it/

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

Arabafelice in cucina!

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

Kitty's Kitchen

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

Labna

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

Anice e Cannella

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

Un déjeuner de soleil

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...

Call me cupcake

...Ogni volta dico a me stesso che è l'ultima volta, ma poi sento il profumo della sua cioccolata calda...